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MONTE DEI PASCHI, CONTINUANO LE TRATTATIVE IN EUROPA

Carlo Magni 5Carissime,

Carissimi, 

 

invio alla vostra attenzione l'articolo pubblicato oggi sul Sole 24ore, relativo al tema del Piano Industriale della Banca e dei correlati esuberi.

 

Possiamo dire intanto che su diversi aspetti del nuovo Progetto Strategico del Gruppo MPS, le molteplici posizioni fino ad oggi esistenti fra BCE, DG COMP, MEF e Banca sono finalmente arrivate a coincidere.

 

Fermo restando il timing del progetto di lavoro, l’altro aspetto sul quale si sarebbe formata oramai una convergenza di visioni fra Authorities, riguarda l’ampliamento della durata del Piano stesso, che stando a quanto confermato dalle maggiori testate economiche, fra cui il Sole 24ore, potrebbe coprire 5 anni (dai 3 anni del 2017-2019 ai 5 del 2017-2021). 

 

Tale elemento, se confermato, giustificherebbe - come abbiamo più volte detto nelle nostre analisi di Sigla - anche la rilettura dei numeri complessivi riguardanti, in particolare, il contenimento del costo del lavoro e degli altri oneri operativi, fattore questo evidenziato più volte nei mesi precedenti dalla stampa specializzata, laddove venivano analizzate ipotesi numeriche legate all’arco di valenza temporale del Piano Industriale.

 

La prossima riunione del CDA BMPS, prevista per domani, analizzerà - oltre ai conti della prima trimestrale, quale passaggio propedeutico per ottenere il via libera della BCE alla ricapitalizzazione precauzionale della Banca - lo stato dell’arte del nuovo Piano Industriale, in vista di ulteriori passaggi tecnici che il management dovrà affrontare nei prossimi giorni con le Authorities Europee.

 

Vi rammento che Il Piano varato dal CDA lo scorso 9 marzo, conferma in toto quello del 25 ottobre 2016 (riduzione di 500 Filiali, esodo volontario per 2900 Dipendenti, vendita degli NPL, ritorno all’utile nel 2018), e che l’aspetto fondamentale per le Parti - oltre alla sostenibilità sociale del Piano stesso – riguarda il modello di business ed il presidio territoriale che la nuova organizzazione del processo produttivo dovrà continuare a garantire, come minimo nei termini attuali, a meno che non si voglia trasformare la Banca ed il Gruppo in qualcosa di profondamente diverso rispetto ad oggi, ma in questo caso sarebbe bene che l’Europa riflettesse profondamente sulla incisività delle soluzioni organizzative richieste.

 

La domanda finale che quindi mi pongo è la seguente: quale Banca sarà domani il Monte dei Paschi? La cura ricercata dalla Commissione Europea finirà per guarire il "malato" o per ucciderlo definitivamente? Una domanda, ovviamente, senza risposta, almeno fino ad oggi. 

Come Sindacato, e come UILCA, faremo di tutto e di più per gestire nel miglior modo possibile le implicazioni del Piano Industriale sull'organizzazione del lavoro, e le ricadute dello stesso sui Colleghi.

Ma in questa vincenda, tutto il peggio che la politica e l'euroburocrazia potevano mettere in campo, e' stato concretizzato.

 

Un caro saluto a tutti e buon lavoro

Carlo

 

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